Verso una scienza dell’educazione – II
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In un’ipotetica storia dell’idea di «scienza dell’educazione» nella cultura italiana del Novecento non sarebbe corretto trascurare la demopedia del medico e psicologo «della folla» calabrese Pasquale Rossi (Cosenza, 12 febbraio 1867 – Tessano, Cosenza, 23 settembre 1905).
Descrizione
In un’ipotetica storia dell’idea di «scienza dell’educazione» nella cultura italiana del Novecento non sarebbe corretto trascurare la demopedia del medico e psicologo «della folla» calabrese Pasquale Rossi (Cosenza, 12 febbraio 1867 – Tessano, Cosenza, 23 settembre 1905). Punto di approdo, sotto diversi aspetti emblematico, di un itinerario intellettuale connotato, tanto nella febbrile attività di ricerca dello scienziato sociale, quanto nello strenuo impegno pubblicistico, propagandistico, ecc., del militante socialista, da una forte tensione pedagogica, la proposta teorica di una «scienza dell’educazione della folla», pur se appena abbozzata e sostanzialmente incompiuta, a causa dell’improvvisa e prematura scomparsa di Rossi, e anche se gravata da criticità e contraddizioni non lievi, legate alla difficoltà di comporre in un ordito coerente e coeso le diverse matrici disciplinari e le non convergenti Weltanschauungen confluite nella sua formazione culturale (dagli studi biologico-naturalistici universitari a quelli psicosociali, fra positivismo e marxismo), sembra palesare una non comune consapevolezza dello slargarsi e del trasformarsi dell’«educativo» e del «formativo», sia come famiglie di processi sia come plessi concettuali, nelle incipienti – all’avvio del XX secolo – società di massa.
Informazioni aggiuntive
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