Lo psicologo va a scuola
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Il volume riprende il discorso cominciato col testo “Psiche” tra i Banchi; infatti anch’esso affronta in modo chiaro e fruibile un’ampia gamma di problematiche sia generali che specifiche inerenti al mondo della scuola e della psicologia, articolandosi nell’ottica della domanda e dell’offerta di fruitori ed erogatori.
Descrizione
Il volume riprende il discorso cominciato col testo “Psiche” tra Banchi; infatti anch’esso affronta in modo chiaro e fruibile un’ampia gamma di problematiche sia generali che specifiche inerenti al mondo della scuola e della psicologia, articolandosi nell’ottica della domanda e dell’offerta di fruitori ed erogatori. A differenza del precedente, che dava molto spazio anche: a problematiche cliniche (quali le fobie e ansia), ad una descrizione storica dell’intervento dello psicopedagogista prima e dello psicologo scolastico dopo, ad una disamina di leggi e regolamenti relativi all’inserimento della figura dello psicologo nella scuola, nonché a problematiche di tipo etico, questo testo mostra chiaramente un obiettivo teso primariamente a problematiche relative all’apprendimento, all’ascolto psicologico di tutte le componenti scolastiche, alla gestione del gruppo classe, alle relazioni scuola-genitori degli alunni, all’orientamento e all’intercultura. Per questa ragione appare particolarmente idoneo per tutti coloro che operano nel mondo della scuola, quindi non solo psicologi ma anche, e forse soprattutto, docenti. Il suo carattere divulgativo lo rende consigliabile anche ai i genitori e a tutti coloro che gravitano nel mondo della scuola. Il testo si apre con un capitolo dedicato all’ascolto psicologico a scuola, segue un capitolo che affronta il delicato tema dell’intercultura a scuola; quindi alcuni capitoli descrivono l’attività dello sportello psicologico a scuola, in particolare l’esperienza fatta nel 75° Circolo Didattico EUR di Roma e nella Rete di Scuole ad esso collegata e due esperienze ultradecennali in quartieri difficili di Roma: TorBellaMonaca e Laurentino 38. I capitoli successivi affrontano le più frequenti tipologie di disturbi dell’apprendimento e viene descritto l’intervento più adeguato. Seguono tre capitoli, curati da esponenti di diverse approcci psicologici, che dimostrano come nella scuola sia possibile utilizzare, all’interno di una stessa cornice, differenti approcci teorico-metodologici, in particolare quello cognitivista e quello gruppoanalitico. Un capitolo è dedicato alla gestione del gruppo classe e un altro all’Educazione della Salute a scuola. Ultimo, ma non certo per importanza un capitolo dedicato all’attività di orientamento. Ogni capitolo è corredato da una bibliografia e molti anche da un elenco di testi consigliati per l’approfondimento dei temi trattati. La presenza di Freud e Skinner in copertina è giustificata non solo dal fatto che questi Autori sono i Caposcuola dei due più importanti approcci psicologici moderni (psicoanalitico e cognitivo-comportamentale), ma anche perché quasi tutte le esperienze descritte nel testo si rifanno proprio a questi approcci, anche se la netta maggioranza all’approccio cognitivo (riconosciuto dal MIUR e diretto dal prof. Paolo Meazzini, che ha curato la presentazione del presente testo).
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