Le radici pedagogiche della cura
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Il presente libro, Le radici pedagogiche della cura, intende offrire un’occasione di riflessione critica in merito ad una categoria cruciale della dimensione pedagogico-educativa quale, appunto, la cura. Essa appare radicata in quell’attitudine alla socialitas interumana che connota l’anthropos nella sua stessa ontologia e disposizione primaria verso l’alterità e, al contempo, nella stessa condizione umana, costitutivamente attraversata dalla vulnerabilità, dalla fragilità, dalla malattia.
Descrizione
Il presente libro, Le radici pedagogiche della cura, intende offrire un’occasione di riflessione critica in merito ad una categoria cruciale della dimensione pedagogico-educativa quale, appunto, la cura. Essa appare radicata in quell’attitudine alla socialitas interumana che connota l’anthropos nella sua stessa ontologia e disposizione primaria verso l’alterità e, al contempo, nella stessa condizione umana, costitutivamente attraversata dalla vulnerabilità, dalla fragilità, dalla malattia. L’esperienza del dolore, in particolare, costituisce una delle situazioni nelle quali le persone sperimentano le possibilità e i limiti della comunicazione interpersonale attraverso il linguaggio, il gesto, il corpo, le emozioni. L’atto della cura pone al centro del proprio esplicarsi l’attitudine empatica da parte di coloro che si prendono cura di qualcun altro, come principio basilare del reciproco riconoscimento.
Il nostro studio si è svolto, in primo luogo, attraverso una considerazione filosofico-educativa della nozione di cura, seguendo gli orientamenti etico-morali propri delle filosofie del dialogo, Levinas e Ricoeur in particolare; riprendendo, poi, spunti e tematiche relativi alle filosofie dell’esistenza e della psichiatria fenomenologica dei primi decenni del Novecento (Jaspers, Binswanger, Minkowski, Borgna), lungo un costante riferimento alla dimensione antropologica del soggetto/persona. Un’ulteriore analisi è stata rivolta alla declinazione della cura entro ambiti di tipo medico socio-sanitario, in termini di pedagogia della cura, attraverso una lettura critica di quelle categorie quali salute, malattia, normalità, qualità della vita, rapporto medico-paziente, corporeità, vulnerabilità, consustanziali all’atto del curare. Una vulnerabilità, dunque, intesa non tanto nella sua valenza di limite e debolezza, ma in quella di potenzialità e sviluppo autentico del proprio sé, quale cifra del pedagogico nel suo legarsi al costante “darsi forma” della persona nelle sue relazioni dinamiche di attaccamento, sviluppo e crescita, anche entro una prospettiva di educazione alla cittadinanza.
Informazioni aggiuntive
Dimensioni | 15 × 24 cm |
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