La scatola azzurra

Descrizione

Insegnare ai bambini di città mi ha spinto, naturalmente, a paragonare la qualità delle loro esperienze con quelle mie. Conoscere i loro problemi, le loro difficoltà mi ha spinto a cercare soluzioni diverse.
Misi a fuoco alcuni punti critici:

• Erano bambini che crescevano al chiuso e spesso tra quattro mura. In camera, in casa, in sezione, in auto.
• Non solo chiusi ma anche molto fermi, spesso inchiodati alle sedie-banchi, spesso davanti alla televisione o ai videogiochi.
• Queste forme di vita chiusa-sedentaria-immobile cominciavano sempre più presto.
• Trascorrendo così spesso il loro tempo tra quattro mura stavano diventando sempre più passivi. Vedevo diminuire il loro spirito d’iniziativa mentre aumentava un negativo controllo dell’adulto. Imboccati, vestiti, accompagnati, programmati arrivavano a scuola bambini sempre meno autonomi e sempre più passivi.
• Sempre più virtuali.

Quando presi atto di questi problemi cercai, innanzitutto, una scuola dotata di giardino. Pensai a come restituire veramente ai bambini, nel migliore dei modi, l’uso dello spazio aperto.
Parallelamente alla ricerca sull’uso ottimale degli spazi esterni, cercai soluzioni che permettessero di mettere i bambini in contatto con gli elementi naturali anche quando si trovavano all’interno. Da queste motivazioni nacque la mia ricerca che terminò con il progetto di quella che chiamai “la SCATOLA AZZURRA”.