La lettera critica sull’educazione di Charles-Marie de La Condamine
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La Condamine era il continuatore di un orientamento che, affermatosi tra la fine del XVII e gli inizi del XVIII secolo, soprattutto attraverso le opere di Fleury, Rollin e Crousaz, era favorevole a un’educazione acquisita per mezzo di azioni sostanzialmente gradevoli, volte a trasmettere all’educando uno stile di comportamento più in linea con quelle che venivano riconosciute come le caratteristiche psicologiche della mente infantile. Tale attenzione alle specificità del bambino diventava necessaria non soltanto come tutela di una differenza, ma anche nell’ottica della promozione degli interessi sociali ed economici dello Stato.
Descrizione
Il fine di presentare la Lettre critique sur l’éducation di Charles-Marie de La Condamine, tanto in lingua originale, quanto in traduzione italiana, è quello di contribuire alle ricerche sulla trattatistica educativa francese cronologicamente compresa tra la generazione tardo-secentesca di Nicolas Malebranche, François de Fénelon, Pierre Coustel e Laurent Bordelon e quella che immediatamente precede le grandi opere educative degli anni sessanta del XVIII secolo, l’Émile (1762) di Rousseau e l’Essai d’éducation nationale (1763) di Louis-René de Caradeuc de La Chalotais.
Questo breve testo di La Condamine rappresenta una sorta di manifesto pedagogico ispirato a Locke e Newton e pervaso da una conoscenza della natura fondata sull’esperienza e guidata dalla geometria euclidea. Quest’ultima, nelle parole dell’autore, era adatta a infondere “lo spirito di precisione e di metodo” e a condurre all’apprendimento e all’applicazione della Logica, definita “la chiave di tutte le scienze”.
Al contempo, La Condamine giudicava ormai obsoleta l’educazione dei collegi, a tutto vantaggio di una prospettiva filosofica e pedagogica nel segno di Locke e dell’empirismo. Era la tendenza che, a partire dagli anni quaranta, sarebbe stata esaltata da Étienne Bonnot de Condillac.
La Condamine era il continuatore di un orientamento che, affermatosi tra la fine del XVII e gli inizi del XVIII secolo, soprattutto attraverso le opere di Fleury, Rollin e Crousaz, era favorevole a un’educazione acquisita per mezzo di azioni sostanzialmente gradevoli, volte a trasmettere all’educando uno stile di comportamento più in linea con quelle che venivano riconosciute come le caratteristiche psicologiche della mente infantile. Tale attenzione alle specificità del bambino diventava necessaria non soltanto come tutela di una differenza, ma anche nell’ottica della promozione degli interessi sociali ed economici dello Stato.
Informazioni aggiuntive
Peso | 0.15 kg |
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Dimensioni | 13 × 21 cm |
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