Il sistema disciplinare nelle magistrature speciali
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Con visione sistemica, rigore scientifico, linguaggio chiaro e ricche esemplificazioni, lo studio tratteggia l’attuale assetto sanzionatorio nelle magistrature speciali ed evidenzia carenze e punti problematici, offrendo spunti correttivi e migliorativi per il legislatore sulla complessa materia, anche in vista di una sempre più dibattuta creazione di un unitario organo disciplinare intermagistratuale, ovvero l’Alta Corte disciplinare.
Descrizione
Non solo la quotidiana azione del Magistrato, ma ogni lavoro (pubblico o privato), ogni professione, ogni incarico (pubblico o privato), ogni gesto umano si fonda su capacità logiche, tecniche e culturali (capacità di comprendere e valutare fatti e problemi di varia natura, elaborare soluzioni e fornire risposte idonee) e su un’etica. Quest’ultima è rappresentata non solo da regole condivise dal micro-ordinamento di appartenenza (Magistratura, pubblica amministrazione, impresa privata, Ordine professionale, associazione di categoria, Forze Armate, Chiesa, ordinamento sportivo etc.) in quanto codificate in precetti legislativi, regolamentari, contrattuali o deontologici (completati e arricchiti, sulla scorta anche di attenta elaborazione dottrinale, dal basilare contributo della giurisprudenza, vera e propria “fonte” ulteriore in senso lato in materia), ma, ancor prima, espressa in valori personali e collettivi alla base della civile convivenza.
La responsabilità disciplinare sanzione, come un “anticorpo interno” non tutte le violazioni etiche, ma solo quelle codificate in fonti primarie o secondarie dei singoli micro-ordinamenti. E ciò vale anche per i Magistrati.
Il sistema disciplinare nelle Magistrature speciali, poco esplorato sul piano scientifico, diverge però sensibilmente da quello, più noto, che connota la Magistratura Ordinaria (d.lgs. n. 109 del 2006) ed è caratterizzato da carenze normative primarie (i precetti della l. n. 186 del 1982 per i Magistrati amministrativi e l. n. 117 del 1988 per quelli contabili, sono assai minimali) e da interventi suppletivi di tipo “ortopedico” degli organi di autogoverno (Consigli di Presidenza del Tar-CdS e della Corte dei Conti) con meri deliberati regolamentari che urtano sensibilmente con la riserva di legge in materia di ordinamento giudiziario prevista dagli artt. 101 e 108 cost.
Lo studio opera una compiuta ricostruzione dei regimi disciplinari, sostanziali e procedurali, della Magistratura amministrativa e di quella contabile alla luce dei principi portanti del diritto disciplinare, dello scarno referente legislativo, dei predetti deliberati dei Consigli di Presidenza, della rara giurisprudenza intervenuta e dei pochi contributi dottrinali in materia.
Con visione sistemica, rigore scientifico, linguaggio chiaro e ricche esemplificazioni, lo studio tratteggia l’attuale assetto sanzionatorio nelle magistrature speciali ed evidenzia carenze e punti problematici, offrendo spunti correttivi e migliorativi per il legislatore sulla complessa materia, anche in vista di una sempre più dibattuta creazione di un unitario organo disciplinare intermagistratuale, ovvero l’Alta Corte disciplinare.
Informazioni aggiuntive
Peso | 0.3 kg |
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Dimensioni | 17 × 24 cm |
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