Il PEI con l’ICF: ruolo e influenza dei fattori ambientali

Descrizione

Questo libro presenta una proposta teorico-operativa rivolta al mondo della scuola che si appresta a conoscere l’apporto culturale del modello biopsicosociale dell’ICF e a cimentarsi con la sua applicazione nella scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo e di secondo grado per l’inclusione scolastica dei bambini, degli allievi e degli studenti con disabilità.
La proposta è infatti costruita in funzione degli interessi e delle esigenze degli insegnanti e dei dirigenti scolastici con l’intento principale di evidenziare il nesso strategico tra il Profilo di funzionamento e il Piano Educativo Individualizzato.
In tale quadro teorico-operativo, l’elaborazione del PEI si collega in modo significativo all’osservazione e valutazione dell’interazione tra l’allievo, in una determinata condizione di salute e nella multidimensionalità delle sue caratteristiche, e l’ambiente scolastico in cui una molteplicità di fattori possono agire da barriere o da facilitatori dell’apprendimento e della partecipazione di ciascuno.
Il volume fa riferimento ai principi della didattica inclusiva mettendo in primo piano, anche mediante appositi esempi, il ruolo determinante dei facilitatori e delle barriere ai fini delle scelte progettuali, organizzativo-didattiche, metodologiche e valutative all’interno di un PEI ben integrato nel curricolo di classe e proiettato allo sviluppo delle competenze necessarie per realizzare, in definitiva, le individuali aspirazioni di vita, attualizzando appieno le potenzialità.

“Ho scritto questo libro per riproporre in modo maggiormente sistemico, e possibilmente stimolante, alle persone di scuola e alle studentesse e agli studenti che diventeranno insegnanti, uno strumento per ripensare il futuro dell’inclusione in cui credono, qualcosa che possa aiutare a riflettere in modo critico e costruttivo sullo stato dell’integrazione scolastica nel nostro Paese.
Se è condivisibile ritenere l’inclusione un processo che, per definizione, non possa essere mai concluso e sempre da migliorare, allora appare praticabile approfondire la ben motivata proposta di un Organismo mondiale, quale è l’OMS, di una classificazione internazionale, condivisa da 191 paesi, che rimette in gioco i significati di disabilità e di salute correlandoli al costrutto, antico e moderno nello stesso tempo, di ‘funzionamento umano’”.