Baxtalò Divès
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I poeti scelti in questa raccolta sono stati selezionati tra i migliori artisti Rom, Sinti, Kalé, Manouches e Romnichals che hanno preso parte alle prime cinque edizioni del Concorso Artistico Internazionale “Amico Rom”. Si è cercato di offrire un ventaglio poetico quanto più possibile completo, abbracciando le diverse voci e i diversi registri (maschili e femminili) tenendo anche in considerazione quelle dei giovani e dei giovanissimi.
Descrizione
I poeti scelti in questa raccolta sono stati selezionati tra i migliori artisti Rom, Sinti, Kalé, Manouches e Romnichals che hanno preso parte alle prime cinque edizioni del Concorso Artistico Internazionale “Amico Rom”. Si è cercato di offrire un ventaglio poetico quanto più possibile completo, abbracciando le diverse voci e i diversi registri (maschili e femminili) tenendo anche in considerazione quelle dei giovani e dei giovanissimi.
Dal 1994 il Concorso Artistico Internazionale “Amico Rom” rappresenta un evento importante nel mondo romanó di questo fine millennio perché ha una dimensione transnazionale con la partecipazione di artisti zingari e non zingari che non solo da tutta l’Europa ma dall’Australia all’Argentina, dall’Uruguay alla Russia hanno inviato i loro importanti lavori.
Gli artisti zingari ognuno con le proprie peculiarità, con le proprie tradizioni, con i propri dialetti, con le proprie espressioni rappresentano -nel loro insieme- una forza d’urto di notevoli proporzioni in grado di frantumare tutte quelle barriere di pregiudizi e di repressioni che attanagliano il mondo zingaro. Essi sentono la necessità di superare nel loro interno gli ostacoli che li dividono e in secondo luogo di porsi su di un piano di confronto con il mondo Kaʒkano (non zingaro).
Gli zingari, figli della cultura della memoria, entrando a pieno titolo nell’era della comunicazione, hanno cominciato a riflettere sul significato delle loro vicende e a collegare al ricordo del passato l’affermazione dei propri diritti. La presa di parola rappresenta il primo momento di rottura dell’isolamento, di volontà di partecipazione, anche a nome di quegli zingari duramente schiacciati dagli eventi tanto da non voler più neanche prendere la parola. La lettura di queste opere potrà renderci consapevoli di come gli autori zingari, sentano l’esigenza di superare l’orizzonte di comprensione delimitato dal pregiudizio, matrice d’intolleranza e di infrangere l’etica del progresso condizionata da un sottofondo di valori egoistici e discriminanti.
L’uso scritto della lingua romanì, tramandato per dieci secoli e fino a pochi decenni fa solo oralmente, é l’espressione più sorprendente di questa volontà di identità.
Informazioni aggiuntive
Dimensioni | 16 × 23 cm |
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