Aristotele a Coimbra

Descrizione

Il Cursus Conimbricensis, commento a stampa di otto libri del corpus aristotelico per l’uso didattico, è il prodotto culturale più rilevante dell’esperienza del Collegio di Coimbra, a sua volta tra le esperienze più rilevanti dell’educazione gesuita negli anni della sua messa a punto. Erede delle prassi dei prestigiosi collegi di Santa Barbara e Bordeaux attraverso la figura del principale André de Gouveia, brillante umanista che aveva formato un corpo docente tra i più rinomati d’Europa (ancorché in odore di protestantesimo), il Collegio di Coimbra è già una realtà di spicco quando viene affidato ai Gesuiti dal re João III. Ben lungi dal rinnegare l’impostazione originaria, la Compagnia ne valorizza i punti di forza e vi integra la tradizione scolastica del commento aristotelico, con un taglio filosofico proprio che fa prevalere l’esercizio del disputare rispetto alla solidità delle auctoritates, la filosofia naturale rispetto alla metafisica, le circostanze e contingenze rispetto alle certezze immutabili della teologia. Opera ufficialmente di équipe (ma in realtà quasi tutta di un solo uomo, Manuel de Goís), crocevia delle dispute tra Fonseca e Molina e degli avvicendamenti attorno alla corona del Portogallo, il Cursus è qui indagato nelle circostanze della sua composizione, nel suo contesto storico-politico e nelle questioni aperte dalla propria impostazione concettuale.