Il gioco svolge un ruolo molto importante nell’infanzia perché incrementa lo sviluppo sociale, cognitivo, fisico ed emotivo dei bambini. Lo stesso Alto Commissariato sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza delle Nazioni Unite, riconosce il gioco come diritto inviolabile ed insindacabile di ogni bambino. Tramite esso, il bambino va a sperimentare se stesso ed il rapporto con gli altri. Ma a cosa serve? Il gioco permette ai bambini di costruire un significato del mondo e di relazionarsi con gli altri. Giocare stimola sempre l’immaginazione, spronando l’individuo ad andare sempre oltre i suoi limiti, favorendo un superamento delle paure e dei timori. Durante l’infanzia, nell’età precedente alla scolarizzazione, il gioco occupa la maggior parte del tempo del bambino. Se condiviso, contribuisce a formare anche la parte educativa. Approcciandosi al prossimo, tramite il gioco, consente di capire il significato delle regole, avendo un fondamentale insegnamento su ciò che si può fare e cosa no.
L’apprendimento nel gioco
Diversi studi condotti nella branca della psicologia infantile, hanno evidenziato come il gioco sia significativo per lo sviluppo intellettivo del bambino. L’attività ludica consente al bambino di sorprendere se stesso e acquisisce nuovi modi per entrare in relazione con il mondo esterno. Lo psicologo Jean Piaget afferma che il gioco è lo strumento primario per lo sviluppo del processo cognitivo. Quando un bambino inizia ad utilizzare un determinato giocattolo, non subito ne capisce le funzionalità. Prima di imparare ad usarlo, fa delle prove, sperimenta e lo esplora. In questa fase, il linguaggio è molto importante per il corretto apprendimento. Questo è facilmente intuibile osservando un gruppo di bambini che giocano insieme. Specialmente quando giocano di fantasia, viene messo in moto il processo di apprendimento, soprattutto quello simbolico. Il gioco condiviso è fondamentale affinché vada a svilupparsi l’abilità linguistica e, di conseguenza, inizi l’apprendimento.
Talvolta, nel gioco di finzione, i bambini tendono ad assumere ruoli di comando o a ricostruire situazioni di disagio. In questo modo, vanno a scaricare le emozioni negative e ad alleviare stress o ansia. Questo è sicuramente un altro importante elemento per lo sviluppo dell’apprendimento. Giocando e interpretando altri ruoli, fingendo per un momento di non essere bambini, li aiuta a dominare i loro sentimenti e accresce la fiducia in se stessi. Infine, il gioco stimola la concentrazione, la memoria e l’attenzione. Il bambino arriva a creare schemi percettivi che lo aiutano a confrontarsi e relazionarsi con gli altri. Per questo, qualora nell’età dell’infanzia viene a verificarsi uno scarso svolgimento dell’attività ludica, il bambino svilupperà delle carenze dal punto di vista cognitivo.
Il ruolo del genitore nel gioco
Tra gli elementi fondamentali nel gioco, un ruolo importante è sicuramente ricoperto dai genitori. Il genitore deve essere in grado di accompagnare suo figlio in ogni tappa dello sviluppo, sostenendolo nello svolgimento delle attività affinché arrivi all’autonomia. Il loro scopo nel gioco è quello di trasmettere al bambino la parte educativa. Innanzitutto è preferibile scegliere un gioco libero, con giocattoli e altri oggetti, a quello interattivo, con computer e tablet. Questi ultimi, tendono a non condurre il bambino ad usare l’immaginazione, offrendogli già immagini composte e racconti narrativi preesistenti. Oltre a guidarli nel processo educativo, giocare insieme ai genitori porta all’instaurazione di un rapporto più profondo. Questa unione contribuirà a far sentire il bambino sereno, alimentandone il senso di sicurezza e protezione.
I ritmi frenetici imposti dalla società odierna permettono di dedicare poco tempo al gioco, in quanto i bambini sono ormai impegnati a svolgere diverse attività nell’arco della giornata. Nonostante questo, da parte di un genitore è importante ritagliare del tempo da dedicare al figlio. Il gioco permette di migliorare la comunicazione tra loro. L’adulto deve dimenticare il suo ruolo abituale, entrando in empatia con il bambino e mostrandosi aperto alle iniziative di quest’ultimo.
Giocare con le nuove tecnologie
L’arrivo delle nuove tecnologie come smartphone, tablet e i social network, hanno modificato l’approccio dei bambini al gioco. Se prima ci si limitava a giocare con gli oggetti, oggi sono sempre più predisposti al gioco digitale. Che sia con un telefono o una consolle, si tende a favorire uno schermo. Il gioco è un processo attivo che conduce all’immaginazione e fa sviluppare le capacità del bambino. D’altro canto, stare davanti alla televisione, riduce le capacità di iniziativa ed è un processo prettamente passivo.
I nuovi mezzi di comunicazione non vanno ad adattarsi alle necessità dei bambini, limitandone la maturazione e l’apprendimento. I programmi realizzati appositamente per i minori, tendono a trasmettere degli insegnamenti statici, non conducendo il bambino ad uno sforzo mentale significativo. I continui stimoli ai quali vengono sottoposti, tramite i rumori e le variazioni di velocità, non favoriscono la concentrazione. Inoltre, un mancato controllo dei genitori sui contenuti visualizzati, vanno ad influenzare negativamente i bambini. Questi infatti, non essendo dotati della maturità necessaria a distinguere il bene dal male, tendono spesso ad emulare ciò che vedono sul digitale. Da qui, quando diventano adolescenti, tendono ad assumere comportamenti scorretti.
Soprattutto nell’ultimo decennio, si è registrato un forte incremento dei bambini esposti alle nuove tecnologie. Molti, già in tenera età, utilizzano i social network dei genitori o comunque vengono tranquillizzati con i video di You Tube. Trascorrere troppe ore davanti ad uno schermo, può tradursi in un rischio fisico e psicologico. I rischi potrebbero essere la sedentarietà, danni alla vista e all’udito, scarsa concentrazione, difficoltà nello studio e comportamenti asociali. Anche se sono cambiati i tempi, è sempre meglio limitare l’utilizzo di smartphone e strumenti simili, incentivando il bambino all’utilizzo di giocattoli fisici. Questo andrà a migliorarne l’umore, favorirne lo sviluppo mentale e sarà sicuramente vantaggioso nel contesto scolastico.
Due corsi in partenza per stimolare gioco e creatività: GiochImparando
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Questa proposta nasce dall’esperienza della saga Barbara Maestra in Azione, iniziata con la pubblicazione di Scarabocchi in fuga, che ora diventa un’opportunità formativa, in presenza e online, per le insegnanti della scuola dell’infanzia e primaria. Quell’esperienza di Barbara Riccardi, Ambasciatrice del Global Teacher Prize, è diventata metodo: GiochImparando è un modo alternativo di fare formazione attraverso pratiche laboratoriali ed esperienziali e gli insegnanti possono far diventare GiochImparando un proprio metodo personale educativo e di insegnamento. L’incontro di formazione è composto da due momenti complementari che interagiscono in modo dinamico e costruttivo per divenire uno strumento efficace per la consapevolezza del valore di sé e della costruzione di noi insieme agli altri e infine alla valorizzazione dell’azione formativa di successo in classe con gli alunni.
PRIMA FASE | Presentazione del metodo GiochImparando
SECONDA FASE (laboratoriale) | Attivazione dello sviluppo di strategie e metodi. Scopo del laboratorio oltre che restituire strumenti in termini di consapevolezza da utilizzare nel quotidiano, è quello fondamentale e specifico di restituire giochi da sperimentare per l’apprendimento della propria materia in classe.
Il percorso formativo può essere frequentato sia in presenza che online, sulla piattaforma Anicia. È costituito da 3 ore complessive, suddivise in 2 fasi. Una prima fase preliminare, in cui verrà presentato il metodo, le fasi di lavoro e la strutturazione; una seconda fase laboratoriale, dove si farà esperienza per appropriarsi del metodo GiochImparando.
Relatori:
- Barbara Riccardi, pedagogista, insegnante, formatrice, Ambasciatrice del Global Teacher Prize, counselor Gestalt, giornalista, ideatrice di GiochImparando e autrice della saga Barbara Maestra in Azione
- Francesco Nardi, illustratore e caricaturista iscritto all’accademia d’arte di Roma
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Il favoloso mondo di Tumpa
Tumpa è un progetto dedicato al mondo dell’infanzia e dei bambini. Sostiene buone pratiche promuovendo la musica, la narrazione e la drammatizzazione come strumenti educativi e ricreativi. Tumpa Formazione è un workshop di formazione musicale promosso da Anicia Formazione, da sempre impegnata per lo sviluppo professionale del personale educativo. È rivolto a educatori e docenti, dal Nido alla Scuola Primaria, si allinea alle numerose iniziative ministeriali per la promozione della pratica musicale in ambito educativo sin dai primi gradi scolastici. Contiene proposte didattiche sperimentate con il supporto metodologico delle principali teorie ed approcci pedagogico-musicali basate sullo sviluppo delle competenze e sui potenziali, anche residui Il corso è rivolto agli educatori e educatrici degli asili nido, agli insegnanti della scuola dell’infanzia e delle sezioni ponte o primavera e della scuola primaria.
Relatore: Luigi Giova, musicoterapista, educatore musicate, docente alla scuola dell’Infanzia e Primaria, autore e compositore.
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