Intelligenza artificiale e diritti d’autore: cosa succederà?
L’impiego dell’intelligenza artificiale nella creazione di contenuti ha suscitato domande riguardanti la proprietà intellettuale dei materiali prodotti. In particolare, sorge il dilemma di chi detenga i diritti d’autore su un libro scritto da un’AI. Esiste un diritto d’autore su questi materiali? Inoltre, come vanno retribuiti i detentori dei diritti delle opere che l’IA consulta o elabora per apprendere? L’argomento ha suscitato un dibattito pubblico, poiché la piattaforma ChatGPT ha reso molte più persone consapevoli del potenziale di questi strumenti nella scrittura di testi.
Le cause contro l’intelligenza artificiale
Tuttavia, l’impiego dell’IA nella creazione di contenuti ha già portato a contenziosi giudiziari che potrebbero influire notevolmente sulla materia. Ad esempio, una causa intentata da tre donne contro le piattaforme digitali Stability AI, Midjourney e DeviantArt ha evidenziato che le intelligenze artificiali, almeno per ora, non creano nulla di nuovo. Le IA processano i dati e creano testi e immagini che sono rielaborazioni di altri materiali che sono già coperti da diritti di privativa. In alcuni casi, i detentori di tali diritti ritengono che l’elaborazione da parte delle intelligenze artificiali violi i loro diritti.
È importante sottolineare che, secondo il principio di diritto, non può esserci un diritto d’autore in assenza di un’attività creativa dell’uomo. Anche se ci sono alcune differenze tra l’ordinamento giuridico statunitense e quello europeo, questo principio è ancora valido. Pertanto, i materiali prodotti dalle IA non possono essere tutelati dal diritto d’autore poiché non possiedono le caratteristiche di creatività e originalità necessarie per una specifica tutela. Inoltre non è possibile considerare l’utente come autore di questi materiali. Anche se l’utente fornisce indicazioni su come creare l’opera e interviene sull’input finale, non si possono conferire i diritti d’autore al prodotto di questo procedimento tecnologico.
Come funziona il diritto d’autore sulle opere d’ingegno
Il diritto d’autore è un ramo del diritto che tutela la creazione e l’utilizzo delle opere di ingegno, come ad esempio i libri, i film, la musica, le fotografie, i dipinti, i disegni e i programmi per computer. Conferisce all’autore dell’opera il diritto esclusivo di utilizzare e di autorizzare terzi ad utilizzare la sua opera. In altre parole, l’autore ha il diritto di decidere se e come l’opera verrà utilizzata da terzi. Ciò significa che nessuno può riprodurre, distribuire, esporre in pubblico, modificare o utilizzare l’opera in qualsiasi altro modo senza il permesso dell’autore.
Il diritto d’autore si applica automaticamente non appena l’opera viene creata. Non è necessario registrare l’opera o depositarla in un’istituzione per ottenere la tutela del diritto d’autore. Ha una durata limitata nel tempo, che varia a seconda del paese in cui l’opera è stata creata e del tipo di opera di ingegno. In generale, la durata del diritto d’autore va dai 50 ai 70 anni dopo la morte dell’autore. Il diritto d’autore può essere ceduto o licenziato dall’autore a terzi, che possono utilizzare l’opera in base alle condizioni concordate. Ad esempio, un autore può concedere ad un editore il diritto di pubblicare e vendere il suo libro in cambio di una percentuale sulle vendite.
Inoltre il diritto d’autore prevede alcune eccezioni e limitazioni al diritto esclusivo dell’autore. Ad esempio, è possibile utilizzare brevi citazioni di un’opera per scopi di critica o di recensione, o per scopi educativi. I diritti d’autore sono territoriali, vale a dire che sono validi solo nel territorio di nascita. Tuttavia, esistono accordi internazionali che consentono di estendere la protezione del diritto d’autore in più paesi.
Diritto d’autore e intelligenza artificiale: cosa dice la legge
Il diritto d’autore è un insieme di norme giuridiche che proteggono la proprietà intellettuale di chi crea un’opera. Esso garantisce l’autore di un’opera la possibilità di controllare la sua riproduzione e la sua diffusione e di ricevere una remunerazione per l’utilizzo commerciale dell’opera stessa. Nel caso dell’intelligenza artificiale, la questione solleva diversi interrogativi. In primo luogo, esiste un diritto d’autore sui materiali prodotti da un algoritmo di intelligenza artificiale? In secondo luogo, a chi spettano i diritti su un libro o un’opera scritta da un algoritmo di intelligenza artificiale? Infine, come devono essere retribuiti i detentori dei diritti delle opere che l’intelligenza artificiale utilizza per apprendere?
Attualmente, la maggior parte delle legislazioni e delle norme internazionali riconoscono il diritto d’autore solo a una persona fisica che ha creato un’opera, e non a un algoritmo o a un computer. Di conseguenza, i materiali generati da un algoritmo di intelligenza artificiale non sono in genere tutelati dal diritto. Tuttavia, se l’algoritmo crea un’opera sotto la supervisione e la guida di una persona fisica, questa persona potrebbe rivendicare la paternità dell’opera e i diritti d’autore ad essa associati. In ogni caso, la questione dei diritti d’autore nell’ambito dell’intelligenza artificiale è ancora aperta e soggetta a evoluzione. L’evoluzione della tecnologia e della giurisprudenza potrebbe portare a modifiche delle attuali norme e alla creazione di nuove leggi e regolamentazioni.
(fonte immagine: FreePic)
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