Cosa cambia per la scuola dal 1 aprile
Dal primo aprile la scuola torna in presenza. Una notizia ormai attesa da diverso tempo e che prova a riportare un po’ di normalità all’interno di un comparto economico che ha patito (e che sta patendo molto) la pandemia. Rimane l’obbligo vaccinale per docenti, amministrativi e bidelli sino al 15 giugno, anche se la legge prevede che non vengano più sospesi dal lavoro. La grande novità riguarda le quarantene, che rimangono solo per i casi di alunni e dei docenti. L’altra grande notizia è la fine della DAD, almeno fino alla fine dell’anno scolastico. A tutti gli effetti, questo è un reale ritorno alla normalità. Tornano anche le gite scolastiche e le uscite didattiche (che erano state vietate con i primi provvedimenti presi da Giuseppe Conte).
Come funziona la quarantena nelle classi
La quarantena nelle classi non è più legge. Prima, quando nella classe si verificavano 4 casi, tutti gli alunni venivano messi in Dad. D’ora in avanti non accadrà più (dall’asilo fino alle superiori). La presenza rimane sempre subordinata all’utilizzo della mascherina Ffp2, se ci sono casi di positività, per 10 giorni. “Tra i bambini e gli alunni presenti nella sezione o gruppo classe – si legge – l’attività educativa e didattica prosegue in presenza per tutti e i docenti e gli educatori nonché gli alunni che abbiano superato i sei anni di età utilizzano i dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo Ffp2 per dieci giorni dall’ultimo contatto con un soggetto positivo al Covid”. Se compaiono sintomi al quinto giorno successivo all’ultimo contatto, bisogna effettuare un test antigenico rapido o molecolare (va bene anche il tampone rapido a casa). In questo ultimo caso, l’esito negativo del test viene certificato attraverso un attestato.
L’ultimo quadrimestre senza Dad
La didattica integrata rimane esclusivamente per gli alunni positivi al Covid. Ecco cosa dice il testo del decreto legislativo che riguarda gli studenti positivi: “Possono seguire l’attività scolastica nella modalità della didattica digitale integrata su richiesta della famiglia o dello studente, se maggiorenne, accompagnata da specifica certificazione medica attestante le condizioni di salute dell’alunno medesimo e la piena compatibilità delle stesse con la partecipazione alla didattica digitale integrata. La riammissione in classe dei suddetti alunni è subordinata alla sola dimostrazione di avere effettuato un test antigenico rapido o molecolare con esito negativo”.
Come cambia la normativa sul distanziamento
Il nuovo decreto sul distanziamento conferma la raccomandazione del rispetto di una distanza di sicurezza di almeno un metro a patto che “le condizioni strutturali-logistiche degli edifici non lo consentano”. L’unico divieto che resta in vigore è quello di accedere nei locali scolastici se positivi o se si ha una temperatura corporea superiore a 37,5°.
Cosa cambia sulle mascherine
Per quanto riguarda le mascherine, rimane l’obbligo fino alla fine dell’anno scolastico. Non è necessario che siano Ffp2, vanno bene anche quelle chirurgiche. Il decreto è chiaro: “E’ fatto obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo chirurgico, o di maggiore efficacia protettiva, fatta eccezione per i bambini sino a sei anni di età, per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso dei predetti dispositivi e per lo svolgimento delle attività sportive”.
Si ritorna in gita
Dal primo di aprile ritorna la gita e tornano anche le uscite didattiche e i viaggi di istruzione, compresa l’eventuale partecipazione a manifestazioni sportive. Dal 1 maggio inoltre diremo ADDIO AL GREEN PASS: cessa infatti per il personale esterno alla scuola l’obbligo del Green Pass per accedere ai locali scolastici.
Rimane l’obbligo vaccinale fino al 15 giugno
Per il personale scolastico, fino al 15 giugno, rimane l’obbligo vaccinale e il Super Green Pass. “La vaccinazione costituisce requisito essenziale per lo svolgimento delle attività didattiche a contatto con gli alunni”, si legge. I docenti non vaccinati saranno spostati a un’altra mansione e non potranno insegnare, ma non saranno sospesi. Laddove non risulti l’effettuazione della vaccinazione o la presentazione della richiesta di vaccinazione, il personale docente ed educativo sarà invitato a produrre, entro 5 giorni, la documentazione comprovante “l’effettuazione della vaccinazione oppure l’attestazione relativa all’omissione o al differimento della stessa, ovvero la presentazione della richiesta di vaccinazione da eseguirsi in un termine non superiore a venti giorni dalla ricezione dell’invito, o comunque l’insussistenza dei presupposti per l’obbligo vaccinale”.
Chi non si vaccina, non verrà sospeso
In caso di mancata presentazione della documentazione e di inosservanza dell’obbligo vaccinale il personale docente ed educativo non potrà andare in classe. I dirigenti scolastici assicurano il rispetto dell’obbligo. I presidi, dal 1° aprile 2022 fino al termine delle lezioni dell’anno scolastico 2021/2022, dovranno infatti sostituire il personale docente e educativo non vaccinato con supplenti assunti con contratti a tempo determinato che “si risolvono di diritto nel momento in cui i soggetti sostituiti, avendo adempiuto all’obbligo vaccinale, riacquistano il diritto di svolgere l’attività didattica”.
Come funziona il concorso della scuola
All’interno delle scuole si sta svolgendo il concorso ordinario per le medie e superiori. Dal 1° al 30 aprile 2022 è consentito l’accesso anche con Green Pass base (da vaccinazione, guarigione o tampone). I contratti del personale cosiddetto Covid in scadenza il 31 marzo sono stati prorogati fino alla fine delle lezioni e “comunque non oltre il 15 giugno 2022. I fondi aggiuntivi erano già stati stanziati con il decreto legge pubblicato lo scorso 21 marzo: 30 milioni da destinare alle scuole per proseguire con l’acquisto di mascherine e materiale per l’igiene, materiali di consumo legati all’emergenza.
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