Mente Conoscenza Educazione

Descrizione

Il teorico delle «intelligenze multiple», Howard Gardner, ha affermato che a J. Piaget deve essere riconosciuto il merito di aver tenuto accesa la fiamma del cognitivismo negli anni del predominio behaviorista, ponendo così implicitamente l’accento su un elemento di sostanziale continuità, difficilmente contestabile, tra la concezione piagetiana della mente e le più recenti teorie epistemologiche germogliate all’interno della composita «scienza della cognizione», ad opera di autori di diversa formazione culturale, da von Foerster a Varela, da Neisser a Morin, per i quali la conoscenza è una costruzione che coinvolge, in un rapporto di interazione reciproca, il soggetto non meno che l’oggetto, l’azione non meno che i sistemi simbolici della cultura di appartenenza. E’ questa l’ottica dalla quale i saggi che formano questo volume riesplorano, con un occhio a Piaget e uno alla ricerca che si è sviluppata dopo Piaget e non di rado in alternativa alle sue concettualizzazioni, le strutture e i meccanismi implicati nei processi cognitici, come la categorizzazione e la formazione delle classi logiche, i media linguistici, il pensiero intuitivo anche nelle sue implicazioni teoriche e filosofiche, le immagini mentali, gli scambi comunicativi nella funzione ludica, la presa di coscienza, la metacognizione. Ne risulta uno scenario ricco di fermenti, di nuove stimolanti ipotesi interpretative in grado di suggerire valide prospettive per l’organizzazione della didattica, con ben motivate convergenze verso una metodologia dell’insegnamento che coniughi obiettivi e ricerca, costruzione logica e immaginazione creativa, nella riaffermata necessità di una formazione scientifica degli insegnanti, a partire dalla sua componente psicologico-razionale.