Disabilità intellettiva
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I paradigmi della disabilità intellettiva sono sicuramente “inclusione” e “deistituzionalizzazione”. Non possiamo certo affermare però che si tratta di nuovi paradigmi. Inclusione è termine in utilizzo ormai da qualche decennio. Deistituzionalizzazione è un’ambizione utopica che risale già agli Settanta del secolo scorso. La discussione riguarda i significati e le conseguenze nella realtà di queste parole, così complesse, interpretabili, persino vaghe, sempre da attualizzare.
Descrizione
I paradigmi della disabilità intellettiva sono sicuramente “inclusione” e “deistituzionalizzazione”. Non possiamo certo affermare però che si tratta di nuovi paradigmi. Inclusione è termine in utilizzo ormai da qualche decennio. Deistituzionalizzazione è un’ambizione utopica che risale già agli Settanta del secolo scorso. La discussione riguarda i significati e le conseguenze nella realtà di queste parole, così complesse, interpretabili, persino vaghe, sempre da attualizzare.
Inclusione nella migliore accezione pedagogica può significare la necessità della destabilizzazione dei contesti per l’accoglienza delle persone in modo che si possa realizzare la dinamica promozione integrale della persona. Includere diventa così un verbo in movimento, di azione continuamente innovativa, di cambiamento finalizzato, alla luce della meraviglia dell’incontro con e tra persone.
Deistituzionalizzazione è consequenziale e traduce l’inclusione in ambienti a misura di persona che richiedono il superamento, anche architettonico ma certo non solo, della istituzionalizzazione, di realtà limitative della persona e del suo potenziale globale. Deistituzionalizzazione comporta la priorità delle relazioni valorialmente e affettivamente significative, cioè di una affettività oblativa a cui relativizzare organizzazione, strutture, attività.
Informazioni aggiuntive
Peso | 0.35 kg |
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Dimensioni | 17 × 24 cm |
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