Sul problema dell’educazione
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Il problema dell’educazione, nella riflessione di Gillet, apre ad un’importante morale educativa «divina per le sue cime ma profondamente umana per le sue basi»; capace di rappresentare, come afferma il card. Ferrari in una sua lettera del 1914, un «prezioso ed efficace contributo alla ristorazione cristiana delle anime».
Descrizione
«Alla “educazione intellettualista” che non mette capo a nulla, si deve sostituire a poco a poco una “educazione integrale” che prende l’uomo tutto intero, la sua intelligenza, la sua volontà, la sua sensibilità». È questa l’idea pedagogica che Martin Stanislas Gillet (1875-1951), maestro generale dei frati predicatori domenicani dal 1929 al 1946, lascia scritta in una delle sue più importanti opere: Pedagogia e religione (1914). È questo un pensiero capace di aprire al problema che da sempre affligge la pedagogia: cosa occorre per bene educare? Attenendoci alla questione dell’insegnamento religioso e ripercorrendo teorie, metodi e prospettive appartenenti alla pedagogia cattolica di Gillet, si constaterà che, per “ben educare”, bisognerà ispirarsi sia a questioni di carattere teorico, quindi ad un “ideale pedagogico” e ad una “realtà pedagogica”, sia a questioni di carattere pratico, quali possedere un buon “metodo pedagogico” e avere un buon “educatore” che, come scrive san Tommaso, «causat scientiam in addiscente, reducendo ipsum de potentia in actum». Il problema dell’educazione, nella riflessione di Gillet, apre ad un’importante morale educativa «divina per le sue cime ma profondamente umana per le sue basi»; capace di rappresentare, come afferma il card. Ferrari in una sua lettera del 1914, un «prezioso ed efficace contributo alla ristorazione cristiana delle anime».
Informazioni aggiuntive
Peso | 0.2 kg |
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Dimensioni | 13 × 21 cm |
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