La scuola tra politica e pedagogia
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Vengono esaminate le contrapposizioni tra pubblico e privato, tra centralismo e autonomia, tra indottrinamento ideologico e liberazione, tra la prospettiva infausta della morte della scuola e la sua insopprimibile vitalità, nonché le problematiche squisitamente didattiche dell’insegnare e dell’apprendere.
Descrizione
Il discorso sulla scuola è ricco e variegato. Vi partecipano pedagogisti e politici, studiosi ed esperti, ma anche persone comuni che possono vantare il solo titolo della loro frequenza scolastica. Muovendosi in un panorama così vasto e complesso questo libro, La scuola tra politica e pedagogia, presenta una organizzazione della materia per antinomie e polarizzazioni.
Vengono così esaminate le contrapposizioni tra pubblico e privato, tra centralismo e autonomia, tra indottrinamento ideologico e liberazione, tra la prospettiva infausta della morte della scuola e la sua insopprimibile vitalità. Così come, sul piano didattico, troviamo nella seconda parte del libro altre antinomie: insegnare e apprendere, cultura diffusa e cultura selezionata, istruzione e analfabetismo di ritorno, esperienza e studio. E, nell’uno e nell’altro caso, non contrapposizioni nette e semplici, discorsi lineari e separatisti, ma intrecci e commistioni, sfaccettature e distinzioni, ulteriori divisioni e polarizzazioni, rimandi e ripensamenti, in un discorso necessariamente intricato se non complesso.
Sempre rispettando la cifra caratteristica del linguaggio pedagogico, ovvero l’aspirazione al bello e al buono e al miglioramento del sistema.
Informazioni aggiuntive
Peso | 0.3 kg |
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Dimensioni | 15 × 24 cm |
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